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Studio all'Irccs Candiolo

La genomica da sola non basta più. La nuova frontiera della ricerca sul cancro passa per altre “scienze”, come ad esempio la proteomica, la metabolomica e la radiomica. L’obiettivo è ambizioso: individuare i tumori prima che siano visibili in una TAC o in una PET. A guidare in questo viaggio verso le nuove sfide nella lotta al cancro è Vanesa Gregorc, direttrice dell’Oncologia Medica dell’IRCSS Candiolo.

“Negli ultimi anni ci siamo resi conto che la sfida contro il cancro non si può giocare solo studiando il tumore, in qualunque forma esso appare, – spiega – ma anche analizzando le caratteristiche dei pazienti, del microambiente in cui crescono e delle cellule tumorali e il rapporto che esse instaurano con il sistema immunitario”. Si tratta di un cambio di paradigma che, man mano che la tecnologia si è evoluta, ha aperto nuove linee di ricerca, impensabili fino a quale anno fa. Oggi le linee di ricerca seguite dai 400 ricercatori dell’IRCCS Candiolo sono molte e diverse, tra le più avanguardia a livello internazionale. “Con progetto Proactive, ad esempio, abbiamo l’obiettivo di migliorare e personalizzare – riferisce Gregorc – la prevenzione terziaria dei tumori, quella che ci consente di individuare la malattia prima che si manifesti e prenda il sopravvento sul paziente. Grazie alla ricerca sul Dna tumorale circolante, delle singole cellule tumorali, più precisamente delle primissime tracce che il cancro rilascia nel nostro sangue, stiamo lavorando allo sviluppo di nuove metodiche che ci consentano di prevedere lo sviluppo di un tumore diverso tempo prima che diventi radiologicamente visibile. Vogliamo scovare la malattia quando ancora si trova in uno stato cellulare, in modo da curarla prima che diventi una massa vera e propria”. “Diagnosi precocissima, quindi, a cui si può arrivare – sottolinea l’esperta – soltanto con l’aiuto di molte scienze: la genomica, cioè lo studio del genoma del tumore; la proteomica, cioè lo studio della struttura e della funzione delle proteine; la metabolomica, ovvero lo studio delle impronte chimiche lasciate da processi cellulari; e la radiomica, cioè l’analisi matematica di immagini mediche. In questo modo i pazienti possono essere messi nelle condizioni di dare battaglia al cancro nella sua fase più vulnerabile, quando ancora non ha messo radici e sfoderato tutto il suo potenziale invasivo. Significa anche intercettare in alcune persone, come ad esempio i famigliari dei nostri pazienti, il rischio di sviluppare tumori ereditari, modificando quindi il loro destino”. Con una sorta di “palla di vetro” la stessa prevenzione primaria assume una nuova e diversa importanza. Conoscere il proprio profilo di rischio o sapere con grande anticipo che un tumore sta iniziando a gettare le basi per un futuro attacco – sottolinea Gregorc – può aiutare le persone a mettere in atto una serie di misure comportamentali che possono impedire o anche solo rallentare l’insorgenza della malattia”.

Inoltre, diagnosi precocissima significa che, anche in caso di malattia conclamata, le chance di riuscire a sconfiggerla sono più numerose. “Le armi che attualmente abbiamo a disposizione, dalla tradizionale chirurgia ai più innovativi trattamenti, tra cui l’immunoterapia e i farmaci biologici, sono più efficaci quando ancora il tumore si trova in una fase precoce di sviluppo”, evidenzia Gregorc. “Ricerca e cura, quindi, viaggiano insieme ed è proprio questa la filosofia che da sempre accompagna il lavoro che noi tutti svolgiamo al Candiolo”, conclude l’esperta.

Fonte: askanews.it

Per diagnosi precoce e recuperare ritardi causati dalla pandemia

Il mese internazionale della prevenzione dei tumori del seno assume quest’anno un significato ancora più importante per i gravi ‘danni collaterali’ che la pandemia da Covid-19 ha causato in campo oncologico: ritardi negli interventi chirurgici, nelle prestazioni terapeutiche salvavita e blocco completo per sei mesi dei programmi di screening con 1 milione di esami mammografici in meno e oltre 3.500 donne che hanno scoperto di avere un tumore del seno in fase più avanzata.

Per aiutare a recuperare il tempo perduto negli ultimi due anni la Komen Italia ha intensificato le attività della ‘Carovana della Prevenzione’: utilizzando le sue 4 unità mobili ad alta tecnologia e lavorando fianco a fianco con la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e altri partner clinici, ha offerto la possibilità di effettuare gratuitamente ‘a domicilio’ gli esami di diagnosi precoce dei tumori del seno ad oltre 30.000 donne, in modo particolare a coloro che vivono condizioni di maggiore fragilità sociale ed economica.

‘Il Policlinico Gemelli partecipa con grande impegno a questo articolato progetto di prevenzione dedicato alla popolazione femminile – spiega il professor Marco Elefanti, Direttore generale del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – ed è ancora una volta insieme a Komen Italia con cui condivide l’attenzione per la tutela della salute delle donne. Al Gemelli, infatti, trovano accoglienza e cure un numero elevato di donne malate di tumore intercettate durante il percorso di prevenzione della Carovana. Grazie a questo progetto il Gemelli si apre al territorio delle regioni italiane con la presenza delle nostre equipe mediche vicine alla popolazione femminile, in particolare alle donne più fragili e disagiate, dando risposte ai loro bisogni di salute’.

Per favorire il rafforzamento di questo impegno nella diagnosi precoce, il Ministero della Cultura ha scelto di affiancare nuovamente la Komen Italia nella campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi ‘La Prevenzione è il nostro Capolavoro’: durante il mese di ottobre, a tutti coloro che sceglieranno di sostenere le attività della Carovana con una donazione sul sito www.prevenzione.komen.it, il MIC offrirà l’accesso gratuito a molti musei statali (in allegato la lista). Il simbolo di questa nuova campagna è il Ritratto di Giovinetta di Andrea Della Robbia custodito al Museo del Bargello di Firenze che è inoltre visitabile gratuitamente da chi partecipa con la donazione.

Per rimarcare il valore di questa collaborazione istituzionale, la Komen Italia ha scelto di dare avvio anticipato al Mese della Prevenzione, organizzando il 28 settembre a Roma, a Piazza Venezia, una speciale giornata di screening mammografici dedicata alle dipendenti del MIC.

‘E’ un grandissimo piacere anche quest’anno – ha detto Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura: – poter collaborare con Komen Italia per un progetto straordinario che unisce la bellezza e la prevenzione oncologica. L’impegno del Ministero della Cultura è massimo. Questa iniziativa testimonia il significato profondo dell’arte come cura e della visita al museo come esperienza inclusiva capace di trasmettere benessere culturale e fisico’.

Per Marina Giuseppone, direttore generale Organizzazione Ministero della Cultura, ‘il Ministero della Cultura crede molto in questo progetto di prevenzione e ha scelto di sostenere Komen Italia nella sfida di sensibilizzazione e raccolta fondi per supportare la Carovana della Prevenzione e convincere quante più persone ad effettuare gli screening oncologici. Coniugare la cultura e la bellezza dei musei italiani con la salute e la prevenzione oncologica è una sfida nella quale il Ministero è in prima fila da sempre. Quest’anno, oltre alla possibilità di visitare gratuitamente i musei italiani, abbiamo voluto organizzare, per il 28 settembre, a Piazza Venezia, una speciale giornata di screening mammografici dedicata alle dipendenti del MiC, dando così l’avvio con anticipo al mese della prevenzione di Komen Italia’.

Per dar vita dal mese di ottobre ad una nuova serie di iniziative che aiutino concretamente a proteggere la salute femminile, la Komen Italia ha invitato i suoi partner a unire le forze in un impegno straordinario.

‘La pandemia ha creato grandi danni anche in campo oncologico – ha dichiarato il prof. Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia e direttore del Centro di Senologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – e solo attraverso una grande unione di forze sarà possibile recuperare in fretta il terreno perduto. E’ per questo che la Komen Italia ha invitato i suoi partner principali ad impegnarsi insieme durante il Mese della Prevenzione a sostegno di nuovi progetti di tutela della salute femminile’.

Così, grazie ai partner Procter&Gamble e Fondo FASDA- Unisalute, dal mese di ottobre Komen Italia potrà organizzare 20 giornate aggiuntive di prevenzione nelle regioni del Sud Italia (dove i programmi di diagnosi precoce sono da sempre più fragili) e attivare quattro contratti di collaborazione professionale per rafforzare il personale medico e sanitario della Carovana. In prima linea per il progetto Carovana della Prevenzione anche Autostrade per l’Italia, Boots e il Tour Rosa di McArthurGlen Group, appena conclusosi negli outlet italiani e che sarà confermato anche nel 2023.

Sempre ad ottobre, la Komen Italia avvierà anche iniziative di prevenzione primaria per rimarcare l’importanza della sana alimentazione e dell’attività fisica come strumenti di protezione della salute. In occasione del Villaggio Coldiretti, in programma a Milano al Castello Sforzesco dal 30 settembre al 2 ottobre, i nutrizionisti del Centro Komen Italia di Terapie Integrate in Oncologia svolgeranno seminari e consulenze specialistiche nello spazio di Campagna Amica e Terranostra per incoraggiare l’utilizzo dei prodotti di stagione.

Inoltre, l’8 ottobre al Circolo Olgiata si svolgerà un’altra tappa del progetto Golf for the Cure, organizzato con la Federazione Italiana Golf per evidenziare l’importanza dell’attività fisica e sportiva nell’azione di contrasto ai tumori del seno.

Oltre ad impegnarsi in queste attività di promozione della prevenzione, la Komen Italia darà avvio ad altre iniziative volte a tenere alta l’attenzione sul tema dei tumori del seno, rafforzare i percorsi di cura e raccogliere fondi.

Dal 30 settembre al 2 ottobre si svolgerà la terza edizione della Race for the Cure di Matera e dal 7 al 9 ottobre la settima edizione della Race for the Cure di Brescia con i relativi Villaggi della Salute, organizzati grazie alla storica partnership con la Fondazione J&J.

Il 20 ottobre, in una grande giornata di sensibilizzazione all’Isola Tiberina a Roma, sarà presentato un nuovo progetto di collaborazione tra due delle più importanti Breast Unit della Regione Lazio (quella del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e quella del Fatebenefratelli Isola Tiberina) e le loro rispettive associazioni pazienti (la Komen Italia e Beatrice Onlus). Questa innovativa unione di forze consentirà di migliorare ulteriormente i percorsi terapeutici delle oltre 1500 donne con tumore del seno che ogni anno affidano le proprie cure a queste due strutture di eccellenza.

Durante il Mese della Prevenzione prenderà il via il ‘Progetto Sicilia’ della Komen Italia che consentirà tra l’altro di espandere ulteriormente le attività della Carovana della Prevenzione. Grazie all’allestimento di una prima ‘Unità Mobile Territoriale’ della Carovana, che opererà continuativamente in Sicilia in piena sinergia con le Istituzioni sanitarie dell’isola, sarà possibile offrire esami di diagnosi precoce dei tumori del seno alle donne residenti in comuni geograficamente più isolati, dove la prevenzione arriva con più difficoltà. Il progetto prevede anche iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi, tra cui l’organizzazione di una Race for the Cure a Palermo.

Sempre nel mese di ottobre altri partner, tra cui SMEG, Vidermina, SLAMP, LPG, ed HP, uniranno le forze a sostegno dei progetti di Komen Italia dando vita a progetti di marketing sociale o sviluppando prodotti ‘in rosa’ limited edition dedicati alla raccolta fondi e sensibilizzando i propri clienti online e presso gli store.

Con il patrocinio di Komen Italia e della Fondazione Lucè Onlus che con Komen Italia ha già realizzato un punto d’ascolto al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, in occasione della conferenza stampa, sono state presentate in esclusiva le prime immagini del cortometraggio di Benedicta Boccoli: ‘Come un Fiore’, prodotto da Andromeda Film ed Helios Film. Un cortometraggio artistico che affronta il delicato tema del tumore del seno, dell’accettazione del proprio corpo e della rinascita. Un racconto intimo e personale vissuto dalla stessa regista. Un inno alla vita. Un racconto dalle sfumature oniriche, i ricordi d’infanzia, un’isola felice e… un fiore.

Il Programma X Factor (Sky) aderirà alla campagna con un appello di Ambra Angiolini durante la puntata Bootcamp. Il messaggio di prevenzione sarà inoltre rilanciato dai conduttori di SkyTG 24 che diventeranno per un giorno Ambasciatori della Prevenzione. L’appello sarà sostenuto anche da tanti volti noti dello spettacolo, dello sport e della televisione che indosseranno l’iconico Ribbon Rosa di Komen Italia e anche dal mondo del web attraverso i post e le stories degli influencer.

Fonte: askanews.it

Coordinato dalla Sapienza e dall'IIT Neuroscience and Society

“Ho le farfalle nello stomaco” non è solo una metafora. Un nuovo studio interamente italiano pubblicato su iScience ha rilevato come la consapevolezza di avere un corpo e risiedere all’interno di esso, sia una sensazione fortemente correlata a parametri fisiologici del nostro corpo come temperatura, pressione arteriosa e acidità dello stomaco e dell’intestino. Lo studio è stato sviluppato nei laboratori del Dipartimento di Psicologia della Sapienza in collaborazione con il laboratorio Neuroscience and Society del centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Roma, CLN2S@Sapienza. La ricerca ha evidenziato che gli organi più profondi del nostro corpo, come quelli appartenenti al tratto gastro intestinale, sono gli unici in grado, attraverso segnali mandati ai nervi periferici, di captare sempre tutto ciò che ci circonda. “Il problema – afferma Salvatore Maria Aglioti, Professore alla Sapienza e Ricercatore Senior presso IIT – è che una cosa è studiare il ruolo dell’attività cardiaca o respiratoria nella consapevolezza corporea, come abbiamo fatto in precedenza, una cosa è studiare l’attività del tratto gastrointestinale. Stomaco e intestino sono organi profondi e contorti, che normalmente vengono indagati per mezzo di sonde molto invasive: chiunque abbia fatto una gastroscopia o una colonscopia lo sa per esperienza”. Per superare questo ostacolo, i ricercatori e le ricercatrici hanno esplorato il collegamento tra stomaco, intestino e percezione del proprio corpo per mezzo di una tecnologia altamente progredita e mai impiegata prima nel campo delle neuroscienze cognitive: le pillole furbe, dotate di un termometro, un manometro e un sensore di acidità miniaturizzati e ingerite come normali compresse. Attraverso questi dispositivi sono stati in grado di registrare a intervalli regolari, temperatura, pressione e acidità gastrointestinale. I dati una volta raccolti venivano trasmessi a una ricetrasmittente esterna, il tutto collegato senza fili. Per capire se veramente ci fosse una correlazione tra lo stato fisiologico dell’apparato gastrointestinale e la consapevolezza del proprio corpo, i partecipanti dovevano ingerire una di queste pillole intelligenti e mediante un visore 3D osservare un corpo virtuale. Questo avatar poteva presentarsi in due situazioni differenti: la prima in cui tale personaggio aveva un aspetto simile al paziente, si trovava nella sua stessa posizione e respirava come lui; la seconda situazione in cui il personaggio era differente dal partecipante. Alla fine di questa esperienza il paziente doveva descrivere quanto si sentiva “incorporato” al corpo virtuale appena mostrato. Tale procedura doveva essere ripetuta tre volte, a seconda della posizione della pillola furba: la prima in prossimità dello stomaco, la seconda dell’intestino tenue e l’ultima nell’intestino crasso.

Fonte: askanews.it